Sono un’analista funzionale e da oltre due anni lavoro con partita iva con società di recruiting che hanno sede in UK ma i cui clienti, per i quali in definitiva fornisco consulenza in ambito IT, hanno tutti sede in Italia.
Volevo condividere con voi una serie di considerazioni circa alcune clausole che le società di recruiting sopracitate prevedono nei loro contratti. Alcune di queste mi paiono discutibili se non illecite. Di seguito quelle a mio avviso più “singolari”.
1- l’obbligo per il prestatore d’opera di sottoscrive una polizza assicurativa professionale per tutta la durata dell’ingaggio;
2- la corresponsione del compenso pattuito dal prestatore d’opera con la società di recruiting è subordinata alla accettazione/firma del consuntivo delle attività svolte da parte di un referente del cliente finale;
3- l’obbligo per il prestatore d’opera di non assumere rapporti diretti con il cliente finale fino ad un anno dal termine del contratto con la società di recruiting.
Considerando che l’unico servizio che la società di recruiting rende al prestatore d’opera è quella di procacciare a quest’ultimo un colloquio con il cliente finale e considerando altresì che la società in questione percepisce dal cliente finale una quota fissa per ogni giornata lavorata dal prestatore d’opera durante tutto il periodo contrattuale mi chiedo:
a) a quale titolo debba chiedere a me, prestatore d’opera, di stipulare una polizza assicurativa professionale? Non dovrebbe piuttosto tutelarsi stipulando essa una polizza che la garantisca per eventuali defezioni riscontrate dai suoi clienti per i professionisti da essa ingaggiati?
b) laddove l’accettazione/firma del consuntivo delle giornate da parte del cliente finale subisca dei ritardi perché mai il prestatore d’opera deve subire un ritardo nel ricevimento del compenso pattuito quando le sue giornate sono state erogate?
c) il patto di non concorrenzialità, quando previsto in un contratto lavorativo, non dovrebbe essere remunerato con appropriato compenso?
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia offrire il proprio contributo alle questioni esposte
Giovanna