Salve a tutti, ho un contratto a chiamata ancora attivo verso un ristorante che ha cambiato propietari, tutti i miei “ex” colleghi sono automaticamente passati a lavorare per la nuova gestione, io non lavoro da quest’estate (il vecchio titolare mi aveva proposto di non interrompere il mio contratto qualora avessi deciso di tornare) e non ho intenzione di tornare a lavorare li.
La mia domanda è: c’è qualche effetto negativo per me a tenere un contratto di chiamata “congelato”? sarebbe quindi opportuno che recedessi al rapporto con l’ex titolare? Inoltre: avendo lavorato più mesi con la gestione precedente, licenziandomi ho diritto al TFR?
Spero possiate aiutarmi. 🙂
Dubbi contratto a chiamata e tfr
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il contratto a chiamata, se è a tempo indeterminato , cessa con il licenziamento o con le dimissioni.
Se lasci in piedi il contratto non hai nessuno aspetto negativo , a meno che tu non abbia sottoscritto l’obbligo di disponibilità, leggi bene il tuo iniziale contratto.
Il T.F.R. è sempre dovuto in qualsiasi contratto di lavoro subordinato. 🙂il T.F.R. è dovuto solo alla cessazione del rapporto di lavoro 😉
Carla vorrei aggiungere una postilla, al tuo commento che è corretto per i lavoratori intermittenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, quindi qualora il soggetto abbia il contratto a chiama con rapporto di lavoro a tempo determinato, per tutto il periodo durante il quale il lavoratore è impegnato a rispondere alla chiamata del datore di lavoro senza ricevere richieste non è titolare dei diritti spettandi ai lavoratori subordinati e non matura alcun trattamento economico e normativo,salvo l’indennità di disponibilità.
Prima di dare una risposta chiara, direi che la signorina, ci dovrebbe fornire maggiori indicazioni relativamente al suo contratto.Ciao Gabriele, il mio era un contratto a chiamata a tempo indeterminato..dunque il tfr dovrebbe essere un mio diritto, uso il condizionale perchè quando ho chiamato il mio (ormai ex) capo mi è stato detto che non è certo che con quel tipo di contratto mi sarebbe spettato un tfr..ma che comunque per sicurezza avrebbe chiamato l’upa (a cui sono state consegnate tutte le informazioni relative alla vecchia gestione del locale) per accertarsi della cosa.
Allora avendo un contratto di lavoro a suo tempo a tempo indeterminato lei aveva diritto a percepire il Tfr dal suo datore di lavoro, nel caso in cui il suo datore si rifiutasse, gli consiglio di recarsi presso un giuslavorista, ad avanzare la richiesta del suo diritto maturato, ha 90 giorni di tempo per citarlo in giudizio.
Si, sicuramente è meno conveniente, ma rapportato alla perdita totale del Tfr meglio un uovo oggi che una gallina domani 🙂
Si consigli con un buon giuslavorista, magari un comunicazione scritta , gli farà riflettere bene al suo ex datore.
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