Buongiorno a tutti, cerco qui di capire se esiste un altro margine di speranza per una prestazione a sostegno del reddito per la mia compagna che sta vivendo una situazione paradossale lavorativa paradossale.
Al 5°anno di co.co.pro è andata in maternità. Rientrando a lavoro ha ottenuto dal datore un part-time con contratto a tempo indeterminato, che le avrebbe meglio consentito di vivere una famiglia adesso numerosa. In realtà, il tempo indeterminato era un pretesto: prima del termine del periodo di prova è stata licenziata.
Per le prestazioni a sostegno del reddito si è trovata davanti una situazione lavorativa paradossale:
– la domanda per l’indennità di fine lavoro per i lavoratori iscritti alla gestione separata è stata rifiutata perchè, nonostante i 6 anni di co.co.pro, nei 60 giorni successivi alla fine del contratto ha svolto attività lavorativa (per lo stesso datore con un contratto però diverso)
– la domanda per il trattamento ordinario di disoccupazione è stata respinta perchè nel biennio antecedente la cessazione del lavoro, i contributi settimanali sono inferiori a 52 (nonostante il suo lavoro è stato continuativo, questi contributi si riferiscono al nuovo contratto che è durato poche settimane)
Quindi per l’inps la mia compagna non ha diritto all’ammortizzatore, nonostante negli ultimi 6 anni abbia lavorato continuativamente per lo stesso datore.
Anche per la Regione Toscana, l’ammortizzatore “mobilità in deroga”, che copre numerose situazioni scoperte da ammortizzatori inps, non è erogabile perchè doveva lavorato per 12 mesi consecutivi con l’ultimo contratto.
Insomma, una situazione paradossale nella quale troviamo una donna che è stata licenziata, perchè ha avuto un altro figlio e per la quale non ci sono al momento ammortizzatori, nonostante la sua dedizione al lavoro. Almeno questo è quello che risulta dai nostri giri tra inps e patronati. La speranza è che in questo forum si possa trovare un qualche spunto nuovo. Grazie dell’attenzione. Un saluto
Roberto