Gentile staff, vi chiedo un’opinione in merito alla mia attuale condizione lavorativa che oltre ad essere umiliante, non mi consente di vivere le giornate serenamente.
Ad Agosto 2011, comincio a lavorare in una società di recupero crediti.
Mi fanno sottoscrivere un contratto a progetto a due anni che mi veniva decantato come “certificato”.
Dopo il passaggio della riforma Fornero, a Luglio del 2012, mi “obbligano” assieme ad altre 200 e passa lavoratori a recarmi c/o l’ordine dei consulenti del lavoro della regione Lazio per la certificazione del contratto.
E, cosa più anomala, mi rifanno partire il contratto di lavoro da Luglio 2012 per due anni.
In sostanza, dovevamo dichiarare il falso.
Nel dettaglio:
Orari di lavoro scelti da noi (falso)
Completa gestione delle ore lavorative ( falso)
Lavorazione in solo outbound (falso)
Ovviamente, essendo sottinteso che rifiutando di dichiarare il falso eravamo fuori dall’azienda, tutti quanti abbiamo firmato senza fiatare.
La nostra paga oraria, per 6 ore lavorative su due turni stabiliti all’inizio del contratto di lavoro dall’azienda, è di poco più di 4 euro lordi l’ora.
A questo, inizialmente si aggiungevano delle provvigioni su ciò che andavamo a recuperare, pari al 7% o 4%.
Qualche settimana fa, incredibilmente, si è deciso di abbassare le provvigioni al 3% e 2% elaborando un assurdo e disincentivante meccanismo provvigionale a step.
Adesso mi chiedo.
Ma i contratti a progetto, non dovevano sparire?
P.S.: Dimenticavo. Se qualcuno recupera poco, l’azienda chiede di firmare le dimissioni.
Come posso muovermi per vedermi tutelare la mia dignità?